venerdì 9 dicembre 2011

4 opere prime che ti fanno esclamare "poffare!"



Discorriamo di cinema
la rubrica che non si fila messuno

Oggi parliamo di opere prime... quando un regista è davvero bravo lo si vede sin da dubito? Direi di sì...

Following

Alla fine dell'anno 2011 tutti conoscono Christopher Nolan, regista che sforna periodicamente pellicole sparaflesciose quanto complesse che fanno incassare ai produttori fantastiliardi di dollari.
Ti sei lamentato del titolo italiano? Pensa agli spagnoli!
Chi non ha mai visto Il cavaliere oscuro, oppure chi non è uscito dal cinema col cervello cotto dopo Inception? Il buon Nolan riesce a dare vita a sceneggiature ricche di contenuto (alla cui stesura spesso partecipa) con una regia semplice nelle inquadrature ma squisitamente sofisticata nel montaggio, condendo il tutto con regolari esplosioni per soddisfare anche gli spettatori dotati di minore intelletto. Un affare per tutti, in pratica.

Ma cosa combinava quest'uomo prima di avere a disposizione budget illimitati e cast stellari?
Contava solo e soltanto sulla potenza delle proprie idee, ovviamente!

Così nel 1998 il mondo può gustarsi Following, un poco più che cortometraggio prodotto con l'inimmaginifico budget di dollari seimila! Seimila!

"Ma quanto sarò ricco, ormai?"
Con i soldi con cui oggi si può acquistare una Panda di seconda mano in ottimo stato, Nolan sforna un interessante thriller girato rigorosamente in bianco e nero. Un tizio senza nome passa le giornate seguendo sconosciuti. Inizia a darsi delle regole, tra cui quella di seguire ogni giorno una persona diversa.

Un giorno finisce per pedinare un singolare soggetto (di nome Cobb, ricorda qualcuno?), che si accorge della sua presenza e lo avvicina...

69 minuti di buon cinema messo in atto da attori assolutamente sconosciuti (il co-protagonista/antagonista ha all'attivo solo questo film!), mossi dal già allora singolare montaggio caratteristico del cinema di Nolan. 

I mezzi scarsi contribuiscono a rendere il film insolitamente affascinante, anche se va detto che i minuti che precedono il colpo di scena finale sono un po' confusionari. Buona anche la strana atmosfera che pervade il film, che fa molto noir d'annata, rafforzata dalla scelta cromatica. Interessante e bistrattato, vi porterà via solo poco più di un'ora... 

In ogni caso, non ditemi che Nolan non si è guadagnato la vostra fiducia...

Qualche tempo dopo, il buon Christopher metterà le mani su un racconto del fratello e, sfruttando un budget quasi decente, darà vita a Memento. Poi, il resto è storia...


V per Vendetta

"Sono James McTeigue, faccio l'assistente"
Ricordate il 5 di novembre? Di certo in pochi si ricordano di James McTeigue, australiano di Sydney. James fa per anni l'aiuto regista, soprattutto nell'ambito di film sci-fi: in ogni caso, si tratta di pellicole dalla qualità piuttosto altalenante.

Si va dal futuristico carcere di Fuga da Absolum con Ray Liotta (passato almeno 400 mila volte su Rete 4, per motivi a noi sconosciuti), a Dark City di Alex Proyas (colui che sta dietro a Il Corvo e a, argh, Io, Robot) passando per il terrificante Street Fighter con Jean Claude Van-Damme.

Mentre stila i suoi appunti su cosa è bene e cosa è male nella realizzazione di un film, i fratelli Wachowohwhoholovsky (quelli di Matrix) lo assoldano per assisterli nella realizzazione di, appunto, Matrix.

E' il 1999, e James capisce cosa vuol dire avere a che fare con un budget assurdo.

Hugo pensa a quanto è bravo rispetto a Keanu Reeves
Per qualche altro anno James continua a sognare, fino a quando, nel 2006, i fratelli Wachowski gli mettono in mano un bel po' di soldi, una buona sceneggiatura tratta da uno strano fumetto inglese e Hugo Weaving, dicendogli (o almeno, immagino gli abbiano detto così): "E' il tuo momento, James! Fagliela vedere! E cerca di dimenticare tutti gli scempi che hai visto in questi anni!"

Mc ubbidisce, si siede sulla sedia pieghevole e si gode il momento! 

Il risultato è V per Vendetta, una delle migliori trasposizioni da fumetto a cinema, che mi mostra un'Inghilterra del prossimo futuro (ma dove ci sono ancora macchine nuove della Rover, marchio automobilistico fallito una manciata di mesi dopo l'uscita del film...) piegata da un regime fascistoide brutto e cattivo, e ci mostra quanto sia figo sbudellare questi brutti soggetti in nome della libertà, il tutto condito con un sacco di belle frasi e Natalie Portman.

Visto che il post sta diventando troppo lungo per essere anche fruibile, appuntamento a breve per il finale... Che suspense!

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